Kate Middleton ha indossato la tiara Strathmore Rose dopo 90 anni dall’ultima apparizione pubblica. La storia del gioiello.
Nel panorama dell’aristocrazia britannica, ogni gioiello racconta una storia. Alcuni di questi, come la tiara Strathmore Rose, portano con sé un’aura di mistero e memoria. Dopo quasi un secolo di silenzio, la tiara è tornata sotto i riflettori grazie a Kate Middleton, la Principessa del Galles, che l’ha indossata per la prima volta nel novembre 2023, durante il banchetto di Stato a Buckingham Palace in onore del Presidente della Corea del Sud.
La scelta non è passata inosservata. Come riportato da dilei.it, Kate Middleton è stata la prima donna dopo la Regina Madre a indossare questo raro diadema, rimasto custodito nelle casse reali per oltre 90 anni. La Regina Elisabetta II non l’ha mai utilizzato, né lo ha concesso in prestito ad altri membri della famiglia, come la Principessa Anna o Lady Diana.
La storia della tiara Strathmore Rose
La tiara Strathmore Rose fu un regalo di nozze del 1923 da parte del conte di Strathmore e Kinghorne a sua figlia Elizabeth Bowes-Lyon, futura Regina Madre. Caratterizzata da una delicata composizione di cinque rose di diamanti montate su una fascia floreale, questa tiara poteva essere anche smontata e indossata come spille.
Negli anni ’20 e ’30, la Regina Madre la indossò in alcuni ritratti ufficiali. Poi, improvvisamente, la tiara scomparve dalla scena pubblica. Rimase simbolo di un’epoca passata, mai più vista in pubblico fino alla sua recente rinascita.
Il significato della scelta di Kate
Secondo l’esperta di gioielli Lauren Kiehna, la scelta di Kate “è stata appropriata e simbolica, poiché è avvenuta esattamente a 100 anni dalla donazione originale della tiara alla Regina Madre”. Indossare questo gioiello ha rappresentato non solo un omaggio alla tradizione, ma anche un gesto di continuità dinastica, in un momento in cui la Corona britannica si rinnova nel segno della memoria e dell’eleganza.
Con questo gesto, Kate Middleton ha dimostrato che la moda reale può essere anche uno strumento narrativo, capace di unire passato e presente con raffinata consapevolezza.
